Te lo racconto anche io il 18 Ottobre
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Te lo racconto anche io il 18 Ottobre
18 Ottobre, San Luca Evangelista.
Pur non essendo un buon cristiano, è un giorno che mi regala quasi sempre delle belle cose. Ad ogni ricorrenza mi torna in mente il mio “primo” cinghiale fermato con l’ottica, un bel maschio sugli 80 kg che stava facendo impazzire i cani da oltre due ore girando in tondo e scartando puntualmente tutte le poste a cui si avvicinava…. Pareva invulnerabile, fino a quando non decise di alzare di quota il suo girovagare, spuntandomi ad un centinaio di metri fermandosi per sempre in una finestra tra un castagno ed alcuni brughi.
Ieri il meteo non era dei migliori, umidità alle stelle, pioggerella a tratti e nebbia sulle cime, ovviamente si decide per chiudere una zona scomoda in alto…. Vabbè!Si parte, personalmente sono parecchio scoglionato per via della scelta, c’è da chiudere il lato B dello scafone e ci aspetta una passeggiata di un’oretta circa. Man mano che si sale, imbastiamo l’armatura delle poste con le consuete raccomandazioni del caso, giungiamo nelle ultime quattro golette dove decido di fermarmi per primo, per lo scazzo che ho addosso, ho fatto fin troppa strada oggi.
Si tratta di una porzione di costa in salita con di fronte rovi e brughi fitti da dove, in teoria, dovrebbero uscire le bestie, mentre alle spalle ho il confine della zona caratterizzato da un’ampia porzione di prato intervallato da alcuni radi frassini e, poco più in basso, delimitato da un bosco misto di ontani e castagni immersi in una lamponaia fitta fitta (ottima tappa da beccacce… mi dicono).
Il tutto si svolge in pochi minuti, carico Katerina, accendo il punto rosso ed arretro verso il prato per sistemare lo zaino sotto ad una roverella in modo che non si bagni troppo. Dopodichè, dando le spalle alla battuta, vado a spisciazzare lungo un trottoio che mi resta coperto e da cui non riuscirei a far nulla in caso di utilizzo da parte del cinghiale.
Mentre son lì che svuoto il serbatoio, sento un cane abbaiare a fermo nella zona dei vicini, la nebbia non mi permette di localizzarlo con precisione, in ogni caso è ben distante da noi ma, dato che siamo ancora in fase di chiusura, resto in ascolto e mi godo l’azione.
Passano un paio di minuti, il cane subisce distintamente una carica e si zittisce momentaneamente permettendomi di sentire sfrascare dentro la lamponaia….. è certamente una bestia che si sta rubando, penso al palancone avvistato durante l’ascesa e decido di aspettarlo nel caso venisse ad uscire dalle mie parti.
Il rumore riparte e si ferma in ascolto con cadenza snervante, lo sento chiaramente sempre più vicino ed il rumore di passi veloci, inizia a farmi sperare che si tratti di “roba buona”. Mi metto pronto ed attendo che l’animale esca dal boschetto, il fracasso di rami rotti mi toglie ogni dubbio, le spine iniziano a prendere vita e un attimo dopo appare un bel cinghiale brinato che a trotto lesto sale verso di me. Sono già in mira ma lo lascio avvicinare finchè non passa la linea immaginaria di confine. Dopo pochi metri si ferma ed alza il grifo al vento, mi ha certamente fiutato ma non avrà il tempo di reagire……
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Pur non essendo un buon cristiano, è un giorno che mi regala quasi sempre delle belle cose. Ad ogni ricorrenza mi torna in mente il mio “primo” cinghiale fermato con l’ottica, un bel maschio sugli 80 kg che stava facendo impazzire i cani da oltre due ore girando in tondo e scartando puntualmente tutte le poste a cui si avvicinava…. Pareva invulnerabile, fino a quando non decise di alzare di quota il suo girovagare, spuntandomi ad un centinaio di metri fermandosi per sempre in una finestra tra un castagno ed alcuni brughi.
Ieri il meteo non era dei migliori, umidità alle stelle, pioggerella a tratti e nebbia sulle cime, ovviamente si decide per chiudere una zona scomoda in alto…. Vabbè!Si parte, personalmente sono parecchio scoglionato per via della scelta, c’è da chiudere il lato B dello scafone e ci aspetta una passeggiata di un’oretta circa. Man mano che si sale, imbastiamo l’armatura delle poste con le consuete raccomandazioni del caso, giungiamo nelle ultime quattro golette dove decido di fermarmi per primo, per lo scazzo che ho addosso, ho fatto fin troppa strada oggi.
Si tratta di una porzione di costa in salita con di fronte rovi e brughi fitti da dove, in teoria, dovrebbero uscire le bestie, mentre alle spalle ho il confine della zona caratterizzato da un’ampia porzione di prato intervallato da alcuni radi frassini e, poco più in basso, delimitato da un bosco misto di ontani e castagni immersi in una lamponaia fitta fitta (ottima tappa da beccacce… mi dicono).
Il tutto si svolge in pochi minuti, carico Katerina, accendo il punto rosso ed arretro verso il prato per sistemare lo zaino sotto ad una roverella in modo che non si bagni troppo. Dopodichè, dando le spalle alla battuta, vado a spisciazzare lungo un trottoio che mi resta coperto e da cui non riuscirei a far nulla in caso di utilizzo da parte del cinghiale.
Mentre son lì che svuoto il serbatoio, sento un cane abbaiare a fermo nella zona dei vicini, la nebbia non mi permette di localizzarlo con precisione, in ogni caso è ben distante da noi ma, dato che siamo ancora in fase di chiusura, resto in ascolto e mi godo l’azione.
Passano un paio di minuti, il cane subisce distintamente una carica e si zittisce momentaneamente permettendomi di sentire sfrascare dentro la lamponaia….. è certamente una bestia che si sta rubando, penso al palancone avvistato durante l’ascesa e decido di aspettarlo nel caso venisse ad uscire dalle mie parti.
Il rumore riparte e si ferma in ascolto con cadenza snervante, lo sento chiaramente sempre più vicino ed il rumore di passi veloci, inizia a farmi sperare che si tratti di “roba buona”. Mi metto pronto ed attendo che l’animale esca dal boschetto, il fracasso di rami rotti mi toglie ogni dubbio, le spine iniziano a prendere vita e un attimo dopo appare un bel cinghiale brinato che a trotto lesto sale verso di me. Sono già in mira ma lo lascio avvicinare finchè non passa la linea immaginaria di confine. Dopo pochi metri si ferma ed alza il grifo al vento, mi ha certamente fiutato ma non avrà il tempo di reagire……
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Re: Te lo racconto anche io il 18 Ottobre
Ciao Luca....bel racconto d'altronde come sempre.Una precisazione il cinghiale fino a 100 Kg si chiama solengo?
Ps......perché non appena hai un po' di tempo non inizi a scrivere un piccolo dizionario di termini tecnici e/o usuali nella caccia al cinghiale?
servirebbero a capire meglio una caccia che ad es....per me è totalmente sconosciuta
Ciao da Nello.
Ps......perché non appena hai un po' di tempo non inizi a scrivere un piccolo dizionario di termini tecnici e/o usuali nella caccia al cinghiale?
servirebbero a capire meglio una caccia che ad es....per me è totalmente sconosciuta
Ciao da Nello.
Nello Gentile- BARONE (=baro grosso)
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Re: Te lo racconto anche io il 18 Ottobre
Ciao Nello,
il solengo è un maschio adulto che vive da solo per l'appunto (periodo degli accoppiamenti escluso), il suo peso non è indicativo, questo lo era ma faceva 60 kg circa.
il solengo è un maschio adulto che vive da solo per l'appunto (periodo degli accoppiamenti escluso), il suo peso non è indicativo, questo lo era ma faceva 60 kg circa.
Re: Te lo racconto anche io il 18 Ottobre
azz. Anche questa mi stavo perdendo..... Ottimo Luca che mi fa rivivere un po' di caccia....
Però appena avrò tempo devo controllare se esiste rimedio alla mancata segnalazione dei nuovi messaggi....
Però appena avrò tempo devo controllare se esiste rimedio alla mancata segnalazione dei nuovi messaggi....
Re: Te lo racconto anche io il 18 Ottobre
Francesco ha scritto: azz. Anche questa mi stavo perdendo..... Ottimo Luca che mi fa rivivere un po' di caccia....
Però appena avrò tempo devo controllare se esiste rimedio alla mancata segnalazione dei nuovi messaggi....
.......Provvedi....rimedia.....smuoviti.....
Nello Gentile- BARONE (=baro grosso)
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