Caccia ecocompatibile.
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Caccia ecocompatibile.
Caccia ecocompatibile. Tutti ne parlano ma cos'è veramente?
Conservazione e gestione del territorio sono fondamentali per una moderna ed utile trattazione del fenomeno venatorio. Bisogna considerare la fauna non come merce ma come bene prezioso da governare con oculatezza. Per anni si è praticata una caccia consumistica che ha favorito il depauperamento della fauna e una completa mancanza di rispetto per il territorio. Un forte collegamento tra il cacciatore e il SUO territorio e le altre realtà presenti, agricoltori e frequentatori della Natura potrebbero stemperare i rapporti tra le varie categorie. Il cacciatore proprio perchè così inviso è quello che deve stare più attento nel comportamento. Spiegare la propria posizione e convinzione non vuol dire imporla. Se si riesce a far capire che la fauna, come un frutteto, va gestita e protetta e non abbandonata se si vogliono raccogliere i frutti.
Certo, è possibile lasciare fare alla natura (la cosidetta non-gestione), il frutteto diventa, in breve, un incolto gli alberi muoiono e il terreno si copre di rovi, in breve non si raccoglie più nulla.. ma anche l'oggetto che volevamo difendere, l'albero da frutta, è morto!
Lo stesso accade con le specie cacciabili, legate ad un preciso habitat, se non sono sfruttate non c'è interesse a mantenerne le condizioni ambientali ottimali e dove avevamo pernici e starne... ora abbiamo cornacchie e gazze.
Quindi, si tratta non di abbandonare l'ambiente a se stesso, tantomeno sfruttarlo fino ad esaurimento bensì gestirlo in modo oculato, con interventi mirati per miglirare l'ambiente e le popolazioni che lo abitano. Quando le cose funzionano, un prelievo oculato, non può che migliorare le specie e impedire una eccessiva pressione che porterebbe ad un degrado dell'habitat, e un crollo naturale delle popolazioni stesse.
Un esempio è la cheratocongiuntivite che colpisce maggiormente i camosci, in territori dove sono protetti e raggiungono un'alta densità e hanno contatti con ovini d'allevamento.
Conservazione e gestione del territorio sono fondamentali per una moderna ed utile trattazione del fenomeno venatorio. Bisogna considerare la fauna non come merce ma come bene prezioso da governare con oculatezza. Per anni si è praticata una caccia consumistica che ha favorito il depauperamento della fauna e una completa mancanza di rispetto per il territorio. Un forte collegamento tra il cacciatore e il SUO territorio e le altre realtà presenti, agricoltori e frequentatori della Natura potrebbero stemperare i rapporti tra le varie categorie. Il cacciatore proprio perchè così inviso è quello che deve stare più attento nel comportamento. Spiegare la propria posizione e convinzione non vuol dire imporla. Se si riesce a far capire che la fauna, come un frutteto, va gestita e protetta e non abbandonata se si vogliono raccogliere i frutti.
Certo, è possibile lasciare fare alla natura (la cosidetta non-gestione), il frutteto diventa, in breve, un incolto gli alberi muoiono e il terreno si copre di rovi, in breve non si raccoglie più nulla.. ma anche l'oggetto che volevamo difendere, l'albero da frutta, è morto!
Lo stesso accade con le specie cacciabili, legate ad un preciso habitat, se non sono sfruttate non c'è interesse a mantenerne le condizioni ambientali ottimali e dove avevamo pernici e starne... ora abbiamo cornacchie e gazze.
Quindi, si tratta non di abbandonare l'ambiente a se stesso, tantomeno sfruttarlo fino ad esaurimento bensì gestirlo in modo oculato, con interventi mirati per miglirare l'ambiente e le popolazioni che lo abitano. Quando le cose funzionano, un prelievo oculato, non può che migliorare le specie e impedire una eccessiva pressione che porterebbe ad un degrado dell'habitat, e un crollo naturale delle popolazioni stesse.
Un esempio è la cheratocongiuntivite che colpisce maggiormente i camosci, in territori dove sono protetti e raggiungono un'alta densità e hanno contatti con ovini d'allevamento.
Re: Caccia ecocompatibile.
Ciao Francesco.......ottima dissertazione,pero' potrebbe spaventare chi è cacciatore da un bel pezzo,quindi se permetti lo riassumerei in questo modo:
La caccia è di per se biocompatibile in quanto il "raccolto" venatorio è il risultato della corretta gestione del territorio cioe' l'insieme correlato e ben preciso in termini qualitativi e quantitativi tra l'habitat e selvatico. Il giusto prelievo ci da l'indicazione esatta dello stato di salute di quel determinato selvatico e del suo ambiente.Detto questo il rapporto tra vecchi e nuovi cacciatori è la base dell'evoluzione della caccia e solo in questo modo avra' un futuro.Questi forum quindi sono aperti a tutti i cacciatori che vogliono il confronto ed evolversi.Ciao da Nello.
La caccia è di per se biocompatibile in quanto il "raccolto" venatorio è il risultato della corretta gestione del territorio cioe' l'insieme correlato e ben preciso in termini qualitativi e quantitativi tra l'habitat e selvatico. Il giusto prelievo ci da l'indicazione esatta dello stato di salute di quel determinato selvatico e del suo ambiente.Detto questo il rapporto tra vecchi e nuovi cacciatori è la base dell'evoluzione della caccia e solo in questo modo avra' un futuro.Questi forum quindi sono aperti a tutti i cacciatori che vogliono il confronto ed evolversi.Ciao da Nello.
Nello Gentile- BARONE (=baro grosso)
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Re: Caccia ecocompatibile.
Bene,bene,bravi tutti e due il discorso non fa una grinza ,sul piano teorico...........su quello pratico un po meno per via del fattore uomo,avidità,stupidaggine ,esasperata competizione e altre amene caratteristiche dell' homo sapiens (che tanto sapiens, almeno in alcuni rappresentanti, non è)fanno si che purtroppo non si riesca ad attuare il principio ,seppur semplice ed eticamente corretto ,della gestione venatoria.
In Italia,l'attività venatoria è fonte di lucro,ma non per chi ne dovrebbe trarre un vantaggio e cioè per la comunità rurale,ma bensì per i soliti intrallazzatori,vuoi politici o faccendieri che nella caccia hanno trovato una fonte di reddito non trascurabile e a questi loschi figuri della natura, della fauna e dell'ambiente non gliene importa un fico(ho detto fico,modo elegante per non dire volgarità) l'importante è fare soldi e farne tanti,poi che le campagne siano in stato di abbandono,che i selvatici si ammalino...........chi se ne frega!!!!.
Guardate cosa succede nei parchi,epidemie da sovraffollamento e cosa si fa ,invece di gestire nel modo universalmente ritenuto più corretto e cioe con dei piani di abbattimento mirati e monitorati da vetterinari,si tentano delle terapie assurde,costosissime e visto il contesto in cui sono attuate sicuramente inefficaci.
Però nei Parchi non si deve sparare(negli altri paesi lo fanno e premiano chi abbatte un capo malato),meglio che gli animali muoiano,continuando ad infettarsi e estendendo l'areale dell'epidemia.
La gestione venatoria è la massima espressione dell'ambientalismo,quello serio,non all'Italiana.
Waidmannsheil
In Italia,l'attività venatoria è fonte di lucro,ma non per chi ne dovrebbe trarre un vantaggio e cioè per la comunità rurale,ma bensì per i soliti intrallazzatori,vuoi politici o faccendieri che nella caccia hanno trovato una fonte di reddito non trascurabile e a questi loschi figuri della natura, della fauna e dell'ambiente non gliene importa un fico(ho detto fico,modo elegante per non dire volgarità) l'importante è fare soldi e farne tanti,poi che le campagne siano in stato di abbandono,che i selvatici si ammalino...........chi se ne frega!!!!.
Guardate cosa succede nei parchi,epidemie da sovraffollamento e cosa si fa ,invece di gestire nel modo universalmente ritenuto più corretto e cioe con dei piani di abbattimento mirati e monitorati da vetterinari,si tentano delle terapie assurde,costosissime e visto il contesto in cui sono attuate sicuramente inefficaci.
Però nei Parchi non si deve sparare(negli altri paesi lo fanno e premiano chi abbatte un capo malato),meglio che gli animali muoiano,continuando ad infettarsi e estendendo l'areale dell'epidemia.
La gestione venatoria è la massima espressione dell'ambientalismo,quello serio,non all'Italiana.
Waidmannsheil
giovanni anesa- Cacciatore
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Re: Caccia ecocompatibile.
Ciao a entrambi..ovviamente .. la mia voleva essere una introduzione all'argomento.. che voglio ampliare sul sito anche grazie alle indicazioni che mi verranno da qui!! Però ad entrambi dico... se non si comincia a discuterne sarà sempre peggio... fino all'estinzione delle specie stanziali e poche reimmissioni di animali allevati e spesso di bassa qualità. Allora, invece di chiuderci in riserve di caccia sarà l'ambiente a trasformarsi in un allevamento.. con scarsissima soddisfazione per il cacciatore! Deve passare il messaggio al cacciatore che prelevare poco ma con difficoltà è meglio che fare carnieri enormi ma di polli!...
A presto,
Franz
A presto,
Franz
Re: Caccia ecocompatibile.
Non posso darti che ragione, Franz,anche perchè sai esattamente come la penso sul concetto di etica e gestione venatoria :il problema è l'Italico cacciatore ,che vuoi per mentalità ma anche per mancanza di valori etico venatori,mal si adatta a questo tipo di lungimirante modo, di concepire la caccia.
Chiaramente il futuro è la gestione ,ben inteso.....fatta bene,il difficile è farla capire a chi è ostinatamente legato a certi preconcetti non ultimo quello che fare caccia è.... fare carniere.
La mancanza di basi etiche nell'esercizio venatorio,potrebbe alla lunga (ma non troppo)determinare la fine della caccia in Italia,proprio perchè con il nostro modo di porci ,ci rendiamo invisi all'opinione pubblica,che ci vede come massacratori senza scrupoli,a cui interessa solo ed escusivamente riempire la dispensa,invece che come accorti e preparati fruitori,ma anche difensori, della natura e dei suoi abitanti.
Il rispetto per il selvatico è fondamentale,se vogliamo evolverci in maniera positiva e corretta,cosa che nel nostro paese stà solo ora e molto timidamente cominciando, ad essere preso nella dovuta considerazione(anche se con mille ostacoli, anche psicologici,da parte di chi la caccia la concepisce solo ed escusivamente come....prendere) , al contrario degli altri paesi ove questo concetto è il fondamento base della caccia.
Forse sarebbe opportuno ,a mio avviso,che durante i corsi per i neo cacciatori,si parlasse meno di certe stupidaggini burocratiche,ma si puntasse di più ad una reale formazione culturale,improntata sui concetti Mitteleuropei.
Waidmannsheil
Chiaramente il futuro è la gestione ,ben inteso.....fatta bene,il difficile è farla capire a chi è ostinatamente legato a certi preconcetti non ultimo quello che fare caccia è.... fare carniere.
La mancanza di basi etiche nell'esercizio venatorio,potrebbe alla lunga (ma non troppo)determinare la fine della caccia in Italia,proprio perchè con il nostro modo di porci ,ci rendiamo invisi all'opinione pubblica,che ci vede come massacratori senza scrupoli,a cui interessa solo ed escusivamente riempire la dispensa,invece che come accorti e preparati fruitori,ma anche difensori, della natura e dei suoi abitanti.
Il rispetto per il selvatico è fondamentale,se vogliamo evolverci in maniera positiva e corretta,cosa che nel nostro paese stà solo ora e molto timidamente cominciando, ad essere preso nella dovuta considerazione(anche se con mille ostacoli, anche psicologici,da parte di chi la caccia la concepisce solo ed escusivamente come....prendere) , al contrario degli altri paesi ove questo concetto è il fondamento base della caccia.
Forse sarebbe opportuno ,a mio avviso,che durante i corsi per i neo cacciatori,si parlasse meno di certe stupidaggini burocratiche,ma si puntasse di più ad una reale formazione culturale,improntata sui concetti Mitteleuropei.
Waidmannsheil
giovanni anesa- Cacciatore
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Re: Caccia ecocompatibile.
Assolutamente d'accordo con Giovanni... soprattutto per quanto riguarda la formazione! Infatti, chi ormai la caccia la concepisce, da anni, come prelievo dall'albero della cuccagna è difficilmente recuperabile! Però potrebbe essere adeguatamente avvertito sulla fine che farà la caccia continuando così... e già gli effetti li notiamo tutti!
Altro grosso problema e argomento di discussione... riguardante la gestione faunistica... è come gestire le popolazioni, in primis... come fare i censimenti di fauna come i galliformi???
Per gli ungulati e in certi territori è più semplice, ma come fare per le altre specie??? Non si può certo andare a "sentimento"...
Sapete come fannoin altri Paesi???
A presto,
Franz
Altro grosso problema e argomento di discussione... riguardante la gestione faunistica... è come gestire le popolazioni, in primis... come fare i censimenti di fauna come i galliformi???
Per gli ungulati e in certi territori è più semplice, ma come fare per le altre specie??? Non si può certo andare a "sentimento"...
Sapete come fannoin altri Paesi???
A presto,
Franz
Re: Caccia ecocompatibile.
Ciao Franz,i censimenti per i galliformi si fanno più o meno come per gli ungulati,ovvero si prende in esame una particella campione(anche più di una se il territorio in esame è vasto) e poi con alcuni validi cani da ferma si esegue una vera e propria battuta,con al posto del fucile carta e penna per annotare gli avvistamenti.
Vedi con un po di buona volontà si può fare tutto è solo una questione di formazione culturale.
Waidmannsheil
Vedi con un po di buona volontà si può fare tutto è solo una questione di formazione culturale.
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giovanni anesa- Cacciatore
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Re: Caccia ecocompatibile.
sto cercando di coinvolgere alcuni zoologi, impeganti in queste attività! Sono quasi tutti concordi nel dire che, nel nostro territorio, tra Piemonte e Liguria.. i censimenti di Fagiani, starne e rosse è impossibile!! Sarebbe interessante capire se è un "impossibile" politico, finanziario o effettivo.. Di sicuro concordo che in Italia la buona volontà.. quando c'è da sbattersi per poco o nulla, svanisce come neve al sole!
A presto,
Franz
A presto,
Franz
Re: Caccia ecocompatibile.
Visto che in liguria molti cacciano con il cane da ferma,se è possibile cacciare a mio avviso è anche possibile censire...........o no!!!!
Waidmannsheil
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giovanni anesa- Cacciatore
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Re: Caccia ecocompatibile.
Allora propendiamo per la NON volontà politica!?!
P.S. mi è arrivato un email di Nessaggio privato... ma nessun messaggio privato è arrivato! Non vorrei fosse un disguido tecnico....Eventualmente avvisatemi che cerco di porre rimedio
P.S. mi è arrivato un email di Nessaggio privato... ma nessun messaggio privato è arrivato! Non vorrei fosse un disguido tecnico....Eventualmente avvisatemi che cerco di porre rimedio
Re: Caccia ecocompatibile.
Mi sa di si perchè l'ho mandato io,guarda se riesci a recuperarlo ,altrimenti lo rimando.
Non sai cosa ti perdi .................se non lo leggi.
Waidmannsheil
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giovanni anesa- Cacciatore
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Re: Caccia ecocompatibile.
Bravo Giovanni,se è possibile cacciare.........censire,non solo è possibile ma è la caccia di per se' il risultato di una corretta valutazione. Ciao da Nello.
Nello Gentile- BARONE (=baro grosso)
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Re: Caccia ecocompatibile.
In effetti, quasi tutti i censimenti (ungulati a parte) sono basati sull'analisi dei tesserini venatori dell'anno precedente...
Vedi piano faunistico venatorio regione piemonte [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Però, così facendo e dando per scontata la correttezza dei dati segnati sul tesserino,... non si fa un vero censimento, si rileva piuttosto se i cacciatori sono diventati più bravi a catturare prede... in un ambiente che lentamente si va impoverendo. La regione liguria ne è un esempio... Incendi continui, inquinamento, cementificazione, addandono dei terreni coltivati, hanno portato ad avere praticamente solo cinghiali in quantità.
Tant'è vero che per sperare di insidiare qualche fagiano o rossa bisogna spostarsi in Piemonte, cosa non facile con gli ATC già al limite della capienza.
Il legame cacciatore-territorio avrebbe un senso se fossero finanziati e promossi interventi di miglioramento ambientale e zone di ripopolamento veramente vocate alla riproduzione e irradimento della fauna.
Vedi piano faunistico venatorio regione piemonte [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Però, così facendo e dando per scontata la correttezza dei dati segnati sul tesserino,... non si fa un vero censimento, si rileva piuttosto se i cacciatori sono diventati più bravi a catturare prede... in un ambiente che lentamente si va impoverendo. La regione liguria ne è un esempio... Incendi continui, inquinamento, cementificazione, addandono dei terreni coltivati, hanno portato ad avere praticamente solo cinghiali in quantità.
Tant'è vero che per sperare di insidiare qualche fagiano o rossa bisogna spostarsi in Piemonte, cosa non facile con gli ATC già al limite della capienza.
Il legame cacciatore-territorio avrebbe un senso se fossero finanziati e promossi interventi di miglioramento ambientale e zone di ripopolamento veramente vocate alla riproduzione e irradimento della fauna.
Re: Caccia ecocompatibile.
Bravo Franz,vedi il sistema dei conteggi sui tesserini è una delle più grosse boiate partorite dall'Italico gestore venatorio,le stime vanno fatte prima e non dopo,i numeri servono per poter valutare una popolazione animale,a priori e conseguentemente prevedere gli abbattimenti sostenibili dalla specie in oggetto,il farlo dopo....a che serve,solo per fare delle statistiche,fra l'altro sterili perchè non portano a nessun tangibile risultato sul campo.
A mio avviso(e questa è una mia vecchia idea) bisognerebbe applicare il sistema Tedesco,ove i cacciatori gestiscono un determinato territorio e su di esso cacciano,in questo modo è palese che :primo sarebbe interesse di tutti i coinvolti che sul territorio in questione ci siano animali (quindi corretta gestione e giusti prelievi) - secondo si eviterebbe il bracconaggio perchè sarebbero gli stessi interessati a far cessare o denunziare tali atti.
Inoltre sarebbe un ottimo modo per legare il cacciatore ancor di più al territorio con funzione anche di monitoraggio ambientale.
Era un po la filosofia degli ATC che dovevano essere quello che in altri paesi sono le Riserve Comunali di Diritto,progetto come sempre in Italia fallito miseramente, per i soliti sporchi interessi di bottega.
Waidmannsheil
A mio avviso(e questa è una mia vecchia idea) bisognerebbe applicare il sistema Tedesco,ove i cacciatori gestiscono un determinato territorio e su di esso cacciano,in questo modo è palese che :primo sarebbe interesse di tutti i coinvolti che sul territorio in questione ci siano animali (quindi corretta gestione e giusti prelievi) - secondo si eviterebbe il bracconaggio perchè sarebbero gli stessi interessati a far cessare o denunziare tali atti.
Inoltre sarebbe un ottimo modo per legare il cacciatore ancor di più al territorio con funzione anche di monitoraggio ambientale.
Era un po la filosofia degli ATC che dovevano essere quello che in altri paesi sono le Riserve Comunali di Diritto,progetto come sempre in Italia fallito miseramente, per i soliti sporchi interessi di bottega.
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giovanni anesa- Cacciatore
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Re: Caccia ecocompatibile.
Però lascerei la possibilità di ospitare amici, di altri ATC, in alcune giornate, nel rispetto del carniere del cacciatore assegnatario, per favorire l'aspetto socializzante della caccia.
Parlo per interesse, perchè sti cavolo di ATC, mi impediscono di andare a caccia con gli amici alessandrini, essendo gli ATC colmi... Se, invece, si potesse ospitare un amico (segnando le prede, di quest'ultimo, come nostre) si potrebbe facilitare questo tipo di scambio. Lasciando inalterata la pressione venatoria!
Parlo per interesse, perchè sti cavolo di ATC, mi impediscono di andare a caccia con gli amici alessandrini, essendo gli ATC colmi... Se, invece, si potesse ospitare un amico (segnando le prede, di quest'ultimo, come nostre) si potrebbe facilitare questo tipo di scambio. Lasciando inalterata la pressione venatoria!
Re: Caccia ecocompatibile.
Assolutamente daccordo, il sistema dell'invito è ampiamente applicato nella mitteleuropa,infatti fermo restando le quote di abbattimenti assegnate è possibile invitare altri cacciatori non appartenenti al distretto di caccia,come giustamente hai detto si faciliterebbe il turismo venatorio e la conseguente socializzazione , fattore questo molto importante a livello di interscambi cultural venatori.
Waidmannsheil
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giovanni anesa- Cacciatore
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