LA MINILEPRE E' UN SELVATICO DI TUTTO RISPETTO....PERO? (differenze con il coniglio selvatico).

LA MINILEPRE(Sjlvilagus floridanus) è un selvatico che ha le dimensioni grossomodo del coniglio selvatico, abbastanza difficile da cacciare,anche su quei terreni dove è presente in quantita'.Ecco perche' allora servono cani che stiano piuttosto corti e che lo pressino senza sosta.E' una varieta ' di coniglio che ci è arrivata dall'America e introdotto negli anni 60 in Piemonte(Pinerolo) per attestarsi in qualche modo nel nord Italia con presenza anche nelle Marche e in Toscana.Il raggio di azione del cane sul terreno dovrebbe essere sempre corto e,sopratutto,con un instancabile andirivieni per ogni sporco e per ogni rovo,dovendo lavorare con il cacciatore quasi a contatto.Una condizione non sempre facile in una caccia dai ritmi accelerati,molto faticosa e che richiede nell'ausiliare un ottimo fondo.Fra tutte le razze i cani da cerca sono ovviamente preferibili agli altri,anche ai segugi.Eccellenti risultano poi gli springer e sopratutto il wachtelhund.Nel novembre e dicembre dello scorso anno in una garenna aperta ho avuto modo di provare direttamente nel terreno di caccia una razza a me sconosciuta che mi ha fatto letteralmente impazzire(ovviamente in senso positivo) e cioe' lo spaniel tedesco....una sorta di "sturatubi" per il modo di perforare i piu' intricati roveti.La minilepre vive nei roveti piu' intricati sopratutto in inverno ove esce di rado anche di giorno per poi farvi immediatamente ritorno al minimo segnale di allarme.La sua fuga è rapidissima,avviene a zig-zag particolare questo che rende assai problematico il tiro.Non compie lunghi tragitti come la lepre e in questo caso la sua dinamicita' è simile a quella del coniglio...ma si differenzia da quest'ultimo oltre che per le orecchie decisamente piu' lunghe anche per il fatto che,dopo la fuga,non si rifugia mai nella tana ma in una macchia,infatti il terreno ideale per la minilepre deve essere costituito da sporco a "macchia di leopardo" con il pulito,una altra differenza rispetto al coniglio è che non scava tane profonde ma buche, probabilmente perche' le zampe anteriori sono meno adatte allo scopo,e vive in forti depressioni nel terreno e in questo caso è simile alla lepre.Altra differenza con il coniglio selvatico è quella che ha una indole piuttosto solitaria.I nuovi nati nascono senza pelo e con gli occhi chiusi,e sono a meta strada tra nidicoli come il coniglio e nidifughi come la lepre.Lasciano il nido infatti dopo pochi giorni.Non è facile da ribattere esattamente come avviene per il coniglio selvatico.In buona sostanza il cane si deve comportare come un "buttafuori"....dei rifugi.Appena avvertita l'emanazione deve cercare di accostare nel minor tempo possibile e un breve scagno potra' segnalare che la minilepre si è levata; piu' lungo e frenetico se il selvatico durante la fuga viene visto dal cane e se una schippettata che non lo ha fermato gli ha dato la possibilita' di rifugiarsi nuovamente in qualche rovo.
Quindi le tre caratteristiche doti intrinseche che il cane deve possedere sono:
-Non comuni doti di naso.
-Senso del selvatico.
-Caparbieta'.
Le mie considerazioni: La caccia alla minilepre mi ha subito affascinato ma mi ha posto subito una problematica e cioe' nella zona da me abitualmente frequentata per la caccia al coniglio selvatico....quest'ultimo dopo l'introduzione della minilepre....si è molto rarefatto cosi' come avviene con la lepre e in conclusione posso dire che tra i tre congeneri Lepre,coniglio selvatico e minilepre non corrono buoni rapporti all'aumentare dell'uno si assiste la rarefazione dell'altro.Personalmente mi auguro che la minilepre non prenda campo nei nostri terreni in quanto non è un selvatico autoctono ma di immissione(alloctono) e sarebbe da scriteriati portare alla rarefazione un selvatico tipicamente autoctono e in questo caso il coniglio selvatico....solo per il puro gusto di provare a ripopolare senza cognizione di causa con un selvatico che non è nostro.La specie ha inoltre un impatto negativo nei confronti della Lepre europea;la minilepre rappresenta un serbatoio naturale della malattia denominata Mixomatosi,rispetto al quale è resistente,con potenziali pericoli per le popolazioni naturali di coniglio selvatico e per gli allevamenti di coniglio domestico.Essendo quindi una specie alloctona in Italia,specifiche convenzioni internazionali prevedono la sua eradicazione....ma di concreto non si è fatto nulla.Allo stato attuale quindi sarebbe opportuno regolare in modo incisivo le popolazioni esistenti ed evitare eventuali espansioni in nuovi territori evitando ulteriori immissioni in natura e proibire la detenzione in cattivita'. Quindi la minilepre è meglio lasciarla riprodurre in altre regioni ad es. nelle regioni del nord Italia dove il coniglio selvatico è quasi assente e anche se di importazione ha trovato il suo habitat.Il cacciatore ha anche il dovere di segnalare cio'.Per quanto riguarda la caccia che è molto simile a quella del coniglio selvatico,assieme ad un mio amico ho notato che nei rovi fittissimi introducendo il furetto....quest'ultimo ne esce un po' malconcio in quanto probabilmente la difensiva della minilepre con le zampate nel tentativo di difendersi dal mustelide è ben diversa da quelle del coniglio,ovviamente qualche minilepre esce pur sempre allo schizzo,ma non ne vale la pena rovinare un buon furetto solo per qualche schioppettata a un selvatico....che non gli appartiene.
Ciao da Nello.

attento Nello, sono d'accordo con te:
la mini lepre, da quello che dici, non mi convince affatto e secondo me può far più danno che bene alla caccia, specie in Sicilia dove già esiste una specie autoctona che, a quanto intuisco, gode ancora di buona salute oltre che di ottime tradizioni venatorie.
Lascia quindi questo selvatico a quelle zone ormai urbanizzate e già compromesse dal punto di vista naturalistico, ove la lepre o il coniglio autoctoni non avrebbero alcuna possibilità di reintroduzione ed allora..... tanto vale provare con questa mini lepre.
Altro aspetto da considerare, oltre a quello biologico di possibili ibridi (che è meglio evitare), resta quello veterinario legato a possibili contagi ed epidemie, che possono estendersi anche a specie autoctone residuate nelle medesime zone.

Ciao Alberto,si è proprio vero che la minilepre dal punto di vista biologico in Sicilia puo' solo creare problemi ed è meglio lasciarla dove negli anni 60 in Nord Italia qualche scriteriato la ha introdotto importandola dall' America con lo scopo di aumentare......il carniere!!!.